Analisi del contesto

Sebbene le ricerche siano ancora agli stadi iniziali, è doveroso e necessario sottolineare che la violenza di coppia, l’Intimate Partner Violence (IPV), si manifesta anche nelle coppie LGBTQI+. L. K. Burke e Follingstad (1999) hanno esaminato 19 studi sulla prevalenza della violenza fisica nelle relazioni e hanno individuato che gli uomini gay hanno la stessa probabilità di abusare dei loro partner delle loro controparti maschili eterosessuali (L. K. Burke & Follingstad, 1999). Uno studio del 2014 ha messo in evidenza dati allarmanti che fanno riflettere sulla mancanza di servizi adeguati a supporto: il 22% degli uomini omosessuali ha subìto abusi fisici all’interno della propria relazione di coppia, il 52% è stata vittima di manipolazione sessuale e il 33% è stato abusato psicologicamente o emotivamente. Murray e colleghi (2009) hanno riscontrato che la violenza domestica all’interno delle coppie omosessuali equipara i tassi di incidenza della violenza nelle coppie eterosessuali.
Nonostante la letteratura metta in evidenza numeri allarmanti, la violenza all’interno delle coppie omosessuali rimane sottovalutata anche all’interno della stessa comunità scientifica, dove si vedono perpetrare sottili forme di stereotipi che indirizzano la ricerca e l’azione rispetto a questa problematica: in una società che nega la possibilità di avere relazioni con persone dello stesso sesso, che rende l’omosessualità una condizione invisibile, non si vede la violenza dando vita a una sottile forma di discriminazione che non permette di dare voce a una problematica che colpisce al pari della violenza fra uomo e donna.
Il paradigma di genere, base interpretativa per l’espressione violenta maschile dei sistemi patriarcali (R. P. Dobash, Dobash, Wilson, & Daly, 1992), preclude l’opportunità di aiutarci a capire perché un uomo gay abusa del suo partner uomo gay. La letteratura indica che la violenza all’interno di relazioni intime tra partner LGBTQI+ può avvenire come nel caso delle relazioni eterosesssuali e/o cisgender, in varie forme e per certi versi simili a quelle di queste ultime, come ad esempio la manipolazione del potere, le dinamiche di controllo, le tattiche di abuso fisico, sessuale, emotivo, o economico, l’uso di privilegi e l’isolamento.

 

Destinatari del servizio

Maschi maggiorenni omosessuali

 

Obiettivi

Obiettivi dello sportello di ascolto:

  • Aiutare la vittima a sentirsi al sicuro;
  • Offrire uno spazio per l’elaborazione dei comportamenti violenti anche a individui che attualmente non trovano spazio nei servizi;
  • Diventare un centro di diffusione di iniziative volte alla sensibilizzazione e alla lotta alla violenza in qualsiasi relazione amorosa;
  • Favorire la cultura dell’inclusione;
  • Allacciare solide relazioni con i servizi presenti sul territorio – regionale e nazionale – per
    favorire un’azione più completa.

Descrizione del progetto

L’intento del progetto è quello di offrire uno spazio di ascolto, confronto ed elaborazione per gli uomini che sentono di avere agito comportamenti di stampo violento nei confronti del loro partner.
Si propone un metodo di trattamento degli autori di violenza all’interno delle coppie omosessuali che declini il Metodo BABOVA, sperimentato nella nostra Associazione, tenendo conto di alcuni elementi dell’IPV LGBTQ+ evidenziati dalla letteratura scientifica.
Il lavoro con l’uomo autore di violenza, specialmente in queste circostanze, deve sempre tenere in considerazione l’obiettivo principale: la sicurezza della vittima.
Uno dei problemi più rilevanti è che spesso la vittima di violenza domestica nelle coppie omosessuali non riesce a trovare aiuto e supporto a causa della mancanza di servizi dedicati, o per paura di chiederlo; per questa ragione, oltre allo sportello di ascolto, si intende promuovere relazioni efficaci con i servizi e le associazioni della zona che potrebbero diventare luogo sicuro di accoglienza per l’uomo che non si sente al sicuro nella sua relazione.

 

Modalità di attuazione

2 operatrici con cadenza settimanale saranno presenti per accogliere possibili richieste ed effettuare il trattamento agli utenti (individuale o gruppale).

Le operatrici cureranno i rapporti con le Istituzioni territoriali, elaboreranno progetti di sensibilizzazione, organizzeranno momenti di presentazione del progetto per la cittadinanza.